La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita...
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venerdì 11 maggio 2012

La dignità dell'attore


Ieri mattina Paolo Fox me l'aveva detto: mal di testa e nervosismo durante la giornata. A rincarare la dose Branko e le sue stelle: professionalmente non dovete pagare per le scelte sbagliate degli altri; se agitatissimi, rimandate.
Ecco: che ci crediate o no, ieri è stata una di quelle giornate in cui se non avessi poi rischiato di rimanerne a corto, avrei spaccato i piatti di casa schiantandoli contro il muro, solo per il sadico gusto di sfogare la rabbia e di distruggere nell'immaginario ciò che nella vita non posso cambiare: il mal celato costume di ritenere l'attore, e l'artista in genere, un nullafacente cronico con manie di protagonismo che pur di non lavorare se ne inventa una al giorno.
Per quanto la televisione, quella brutta, si sforzi di farvi credere che chiunque e per qualunque baggianata detta o azione indubbia fatta, possa stare racchiuso in quel piccolo schermo chiamato tv, io vi garantisco che non è così. E rivendico il mio diritto di essere Attore e rivendico il mio lavoro come professione al pari di un medico o un architetto. Perché l'Attore – e non mi riferisco al personaggio famoso dell'ultimo momento che “parla”nella scatola del vostro soggiorno- è uno che ha studiato e che studia in continuazione. L'Attore non è un pappagallo, né un animale addestrato, non vi porta le palline indietro e non ripete semplicemente un testo imparato a memoria.
Recitare è un lavoro, non un hobby come il bricolage o il giardinaggio. Certo può essere una passione coltivata nell'oratorio dietro casa o a scuola, ma quando si decide di farne il motivo della propria vita, allora la recitazione ha il diritto di essere considerata una professione.
L'attore studia la storia entro cui si dovrà muovere, ne osserva i personaggi, entra dentro le loro menti, ne veste i panni, ne asseconda i sentimenti...a volte fino a farsi male. E ha bisogno di tempo: per capire, per diventare altro da sé. E ha bisogno di rispetto.
Ciò che voi vedete alla tv o al cinema o in teatro non si costruisce in una notte: ciò che vedete e per cui pagate un biglietto è il frutto del lavoro, bello e anche faticoso, di centinaia di persone che lavorano in sinergia perché voi possiate credere a una storia: tecnici, elettricisti, costumisti, truccatori, direttori di fotografia, macchinisti, attori, sceneggiatori, registi...tutti con una propria funzione e un mestiere in mano. Altrimenti perché dovreste pagare un prezzo per questa “finzione”? Basterebbe fare imparare un testo ai vostri figli o nipoti, e farvelo declamare in salotto; gratis.
L'attore in scena è solo la punta di un iceberg molto più profondo; il rappresentante ideale di quella meravigliosa macchina che voi chiamate show. Cosa sarebbe un attore se gli toglieste la luce lasciandolo al buio, ne eliminaste i vestiti e il contesto entro cui si dovrà muovere? Certo: sarebbe ancora un attore, ma lo sarebbe a metà perché gli avreste tolto quelle piccole grandi cose che lo avrebbero reso una “persona” completa. Come se a un tennista durante una gara importante gli toglieste la racchetta o gli deste delle palline sgonfie pretendendone comunque un'ottima performance o addirittura la vittoria.
L'attore ha bisogno di recitare e ha bisogno di tutti coloro che possono rendere tutto ciò possibile 
( anche il testo è frutto del paziente lavoro di uno sceneggiatore, no?). 

Se a un attore viene data una grande opportunità, ma gli si toglie l'opportunità di essere grande, allora, che senso ha?

 Per passione sono disposta a lavorare gratis e a fare le ore piccole, a farmi in quattro perché un piccolo progetto possa diventare grande, a investire i miei esigui risparmi in un lavoro in cui credo, ma non mi chiedete di fare un vero e proprio spettacolo pensando che si potrà fare benisimo anche in pochi giorni perché “ vabè, devi solo imparare un testo a memoria”, perché divento una iena.
La dignità del mio lavoro non si tocca

giovedì 10 maggio 2012

Girando un film ho imparato:che non tutti i sogni sono d'oro eluccicano; e che le taralle sono più semplici di quello che pensavo

Scusate l'assenza, ma come vi ho scritto qualche post fa, finalmente ho girato un film e sono stata molto impegnata. Insomma fuochi d'artificio, rintocchi di campane a festa, nuovi colori, e una sonora silurata provocata dalla delusione e dal doloroso rammarico che il mio ruolo (quello di una persona realmente esistita che ha pagato con la vita l'aver fatto bene il suo lavoro)è stato ridotto a quello di una mera figura insignificante e sfocata, per di più d'assoluto impiccio all'interno della storia; della serie " ma vedi un po' se questa doveva morire, pure lei, proprio quel giorno". Eh sì, purtroppo non sto esagerando: parole del regista che hanno lasciato non solo me, abbastanza sgomenta. Perché caro regista dei miei stivali, se vuoi fare un film impegnato, devi anche avere la sensibilità di capire la storia e le dinamiche in cui dovrai muoverti. E invece io mi sono ritrovata ad esser pagata per un numero di pose ( di giornate di lavoro) mai fatte, mortificata come attrice e come persona che si ritrova a interpretare un personaggio, dimenticato da troppi e ancora una volta emarginato...D'altronde cosa aspettarsi da un regista che per tutti i giorni di ripresa non ha fatto altro che palesare il suo odio nei confronti del genere umano insultando chiunque fosse sul suo cammino, attori e cast tecnico compresi, con epiteti come-per citarne solo alcuni- "bestie", "burattini non pensanti"o"bastardi proletari"?!?!Ora, io che per motivi di copione giravo armata( con una beretta pesante e vera, ma assolutamente innocua perché piombata), non voglio dire che gli avrei sparato, ma tirargliela addosso sicuramente sì. Abbasso il buonismo: sono sincera! Se non fossi stata la personcina carina che sono, dai buoni e sani principi, io una craniata o una botta in testa gliel'avrei data; e l'ho immaginato spesso, un po' alla Ally McBeal :-)A fare le spese di questi insulti oltre a noi "bestie proletarie", anche l'aiuto regista, povera vittima del nervosismo di tutti, che per tutto il tempo delle riprese, oltre a fare il suo lavoro, non ha fatto che mettere le pezze per evitare che il film, detto in maniera aulica, " andasse a puttane". A lui, tutta la mia stima e il mio affetto, con la speranza che l'abbiano pagato abbastanza perché possa permettersi economicamente parlando, un lungo periodo di analisi.Ora: se quando ho cominciato a pensare che fare l'attrice significasse entrare in un mondo meraviglioso, fatto di gente che lavorando con i sentimenti fosse superiormente dotata di sensibilità, adesso posso affermare con tutta onestà che in confronto a me, Alice nel paese delle meraviglie era assai sveglia, scaltra e furba. Il mestiere del cinema è per molti un lavoro come un altro, non diverso dal timbrare noiosamente e quotidianamente un cartellino. Ma spero di incontrare presto, o prima o poi, qualcuno che abbia lo stesso incondizionato amore e lo stesso entusiasmo che nutro io nei confronti di un lavoro che io reputo, ancora, il più bello del mondo.Avendo tante ore libere sul set ( convocata alle 9 del mattino, pronta con tanto di costume di scena, per scoprire solo di sera che avrei girato alle 9 di sera o che non avrei girato affatto), ne ho approfittato per conoscere i 200/300 metri circostanti al set ( non sapendo se e quando avrei girato, mica potevo allontanarmi di più!) con relativi bar, pasticcerie, panifici...e proprio qui ho scoperto le taralle con lo zucchero( morbidi e fragranti biscotti profumati al limone e ricoperti di glassa. Potevo non corrompere il panettiere e non farmi dare la ricetta?....

Liferecipes...

Taralle con lo zucchero



Ingredienti:
farina 500g
zucchero 100g
strutto 125 g
ammoniaca 5 g
uova 2 e 1/2
latte per impastare
buccia grattugiata di limone

Bagna:
acqua 2 bicchieri
zucchero 1 bicchiere

Glassa:
zucchero a velo 300 g
acqua 5 cucchiai circa
succo di limone 1 cucchiaio

Procedimento:
Setacciare l'ammoniaca e la farina. Aggiungere lo strutto e impastare per bene, unire lo zucchero, la buccia grattugiata del limone e fare una fontanella. Mettere al centro le uova e unire lentamente del latte tiepido, quel tanto che basterà a dee all'impasto la consistenza morbida di una frolla.
Dopodiché staccare dei pezzettini d'impasto lavorarli con le mani in modo da dargli la forma di cordoncini spessi un dito, piegarli a ferro di cavallo e intrecciare. Poi unirne le estremità dando la forma di piccole coroncine. Cuocere in forni preriscaldato, a 180° per 20 minuti circa, fino a doratura. Nel frattempo preparare la bagna che è l'elemento magico che renderà speciali, morbide e fragranti le nostre taralle: in un pentolino mettere l'acqua e lo zucchero e portare a bollore. Dopodiché versare la bagna in un piatto fondo e fare intiepidire.
Quando le taralle saranno pronte e tiepide, immergerle velocemente nella bagna e porre a riposare su carta forno. Poi ricoprire con la glassa che faremo riscaldando leggermente l'acqua co il succo di linone e versando sullo zucchero a velo setacciato. A voi la scelta di farla più o meno densa aggiungendo altro zucchero a velo o qualche altro goccio di acqua

martedì 8 maggio 2012

A.A.A. cercasi lavoro...o nella mia vita ci saranno solo croissant!


Se c'è una cosa complicata nell'essere un'attrice precaria (naturalmente oltre alla ovvia e non trascurabile precarietà...che non è già cosa da poco conto) è la quasi totale impossibilità di avere un lavoro normale alternativo ai periodi di magra in cui non si riesca a recitare.
Perché la vita dell'attore non è mica facile come vi fanno credere in tv....non è fatta di autografi, fiumi di soldi e champagne e feste..ahivoglia di mangiar pane duro prima di riuscire a toccare una tartina...
Ma come dicevo prima, persino trovare un lavoro alternativo diventa complicato...in balìa dei provini dell'ultimo momento ( che devi fare: te ne sei andata da casa per questo!) cosa dici al tuo capo “scusa devo andare perché c'ho da fare”??? oppure “ guardi signora vorrei tanto stare qui con lei a consigliarle quale pantalone che le faccia le cosce più magre, ma sa, io voglio fare l'attrice e devo proprio andare”????...Obbiettivamente sono scuse che non si possono sentire.
Nessun occhio da cerbiatto con tanto di sbattimento di ciglia, potrebbe mai convincere qualcuno ad affidarti un lavoro “convenzionale”con una vita così incasinata...
Quindi la domanda è: visto che sono alla ricerca di lavoro...che cosa potrei fare? Accetto consigli....mi raccomando: proposte legali che non violino alcun tipo di legge presente sul territorio italiano :-)
Mettendo mano al mio curriculum viene fuori che: recito, cucino degli ottimi dolci, scrivo, dipingo e faccio foto.....che detto così sembra il curriculum di Barbie....ma vi posso assicurare che sono tutte cose che faccio con totale passione,dedizione e competenza....( e adesso penserete che questo sembra il discorso delle aspiranti Miss ai concorsi di bellezza “ vorrei la pace nel mondo e mi piacciono gli animali)... Però signori miei, non è mica colpa mia se in Italia fare l'artista non è considerato un lavoro!!! io ho persino smesso di dire che faccio l'attrice perché la reazione più comune è: momentaneo silenzio d'imbarazzo-barra-risatina-barra- “sì, ma cosa fai nella vita?”.....
Così per essere “accettata” ho cominciato a mentire: architetto, allenatrice di nuoto, arredatrice, avvocato, pediatra, psichiatra....in fondo è come recitare a soggetto, no?!
Comunque cerco un lavoro part-time e al momento sono a corto d'idee...suggerimenti please!:-)
A forza di arrovellare le meningi ho smesso di dormire la notte e per passare il tempo ho cominciato a sfornare croissant....che poi per assurdo nemmeno mangio perché per fare l'attrice t'impongono pure il regime dietetico!!!....quasi mi faccio tenerezza da sola :-(
Comunque eccovi la ricetta con tanto di foto e disegnini fatti dalla sottoscritta per farvi capire come fare le pieghe dell'impasto. Fidatevi: il procedimento non è complicato, ma un po' lungo. Quindi se come me avete tanto tanto taaanto tempo libero provate a cimentarvi con questa ricetta: vi darà molte soddisfazioni.
Con le dosi che vi ho scritto vi verrano una quindicina di cornetti e circa 5/6 pain au chocolat....ma visto il lungo lavoro conviene farne tanti e surgelarli in modo da avere sempre il vostro buon croissant al mattino

Attendo news

Liferecipes...

P.S.ma il telelavoro da casa esiste o è una leggenda metropolitana degli anni '90?


CROISSANT 





Lievitino:
lievito di birra 35 g
farina 250 g
acqua tiepida 112 g

Impasto:
farina 600 g
zucchero 150 g
burro morbido 75 g
uova di grandezza media 4
latte 150 g
sale 15 g
miele 20 g
un baccello di vaniglia o scorza grattugiata d'arancia

Per le pieghe:
375 g di burro

Marmellata/ nutella/ cioccolato per la farcia

Procedimento:
Cominciamo con il Lievitino:
in una terrina lavorare la farina con il lievito di birra sbriciolato, poi unire l'acqua tiepida (non troppo calda -altrimenti ucciderà il lievito- ma tiepida quel tanto che basterà, toccandola, a non ustionarvi i polpastrelli :-) e lavorare sino a formare una palla.
Questa palla andrà messa a bagno in una ciotola con dell'acqua tiepida. All'inizio la palla d'impasto affonderà e poi, dopo aver sviluppato anidride carbonica, salirà in superficie. Questo servirà a far lievitare i nostri croissant :-)
Nel frattempo prepariamo il nostro Impasto:
in un'altra ciotola lavoriamo la farina con lo zucchero, uniamo il miele, il latte, le uova -uno alla volta- e la vaniglia.
Fatto ciò prendere il lievitino che ormai galleggerà nell'acqua, strizzarlo per bene e metterlo all'interno dell'impasto. Se avete un robot aiutatevi con la frusta a gancio, altrimenti mettete l'impasto su un ripiano e andate di “olio di gomito” e pazienza :-) Aggiungete il burro a tocchetti e lavorate bene.
L'impasto risulterà molto morbido e un po' appiccicoso, ma voi dategli una forma un po' rettangolare, spolveratelo sopra e sotto di farina e avvolgetelo nella pellicola.
Ponetelo in frigo per almeno 2 ore. Durante questo lasso di tempo raddoppierà di volume :-)
Fatto ciò prepariamo il Burro:
lo prendiamo dal frigo e lo mettiamo tra 2 fogli di pellicola. Fatto ciò prendiamo un mattarello e cominciamo a dargli dei colpetti in modo da assottigliarlo e da fargli mantenere una forma rettangolare.
E' importante che gli diate dei colpetti e che non facciate rullare il mattarello perché questo è il modo migliore per non deformarlo e mantenerlo rettangolare :-))
Fatto ciò, riporlo in frigo.
Ora cominciate a seguire i miei disegnini :-)



Passate le 2 ore prendere il burro e l'impasto dal frigo e stendere quest'ultimo con il mattarello in un rettangolo che sia il doppio di lunghezza del panetto di burro e largo circa un centimetro in più per lato (1).
Fatto ciò prendere il burro, toglierlo dalla pellicola e poggiarlo al cento dell'impasto (2). Con l'estremità inferiore dell'impasto ricoprire a metà il burro (3). poi fare la stessa cosa con la parte superiore dell'impasto. I 2 lembi non dovranno assolutamente sovrapporsi ma semplicemente essere affiancati (4). Adesso prendere il mattarello e cominciare a dare tanti colpetti all'impasto in modo che il burro si amalgami alla pasta. Evitare di rullare il mattarello, ma dargli tanti colpetti cercando di mantenere la forma rettangolare (5).Girare l'impasto sottosopra in modo che le pieghe risultino sotto(6). Col mattarello allungare un po' il nostro rettangolo e piegare verso il centro la parte inferire dell'impasto (7). Poi fare la stessa cosa con la parte superiore, questa volta però sovrapponendola a quella fatta in precedenza (8). Spolverare di farina avvolgere nella pellicola o in un grande sacchetto per surgelare e porre in frigo per un'ora.
Trascorsa quest'ora ripetere il procedimento dal n°6 al n°8 per altre 2 volte.L'ultima volta però tenete l'impasto in frigo per 2 ore.

Fatto ciò arriva la parte divertente: stendere l'impasto in un rettangolo che abbia altezza 54 cm e larghezza 44 cm, circa. Tagliatelo a metà per lungo e partendo dagli angoli tagliate delle diagonali in modo che vengano dei triangoli ( io che odio matematica e geometria mai avrei pensato di usare tali e tanti termini matematici in un'unica frase :-)) Guardate la foto.
Poi tenendo la base del triangolo in una mano e la punta nell'altra cercate di allungare dolcemente l'impasto in modo che si assottigli un po'. Mettete un cucchiaino di marmellata o nutella alla base e cominciate ad arrotolare il croissant facendo in modo che la punta risulti sotto la pancia del cornetto ( cosicché non si apra durante la lievitazione).
Per fare i pan au chocolat tagliate dei rettangoli; mettete su uno dei lati più corti dei chicchi di cioccolato e chiudete come un fagottino.



Adesso, avendo tanti croissant potete lasciarne lievitare alcuni per 2 ore, spennellarli con tuorlo e del latte e poi infornarli a 190° per 20 minuti; gli altri potete metterli in freezer ricordando che basterà lasciarli scongelare a temperatura ambiente per 6/8 ore per avere dei meravigliosi croissant da infornare come i precedenti.

Bon Appetit !




sabato 5 maggio 2012

tutte le lauree portano a voler fare l'idraulico!


Stanotte ho fatto un sogno terribile: volevo fare l'attrice e i provini che facevo erano pochissimi. E ai casting c'era sempre talmente tanta gente che in sala d'attesa non c'era spazio e bisognava fare la fila per strada. E la notte venivo consumata dall'ansia sul futuro. Veramente un sogno angosciante.
Alle 6:30 il trillo assordante della sveglia, riportandomi alla realtà, ha smesso di essere un quotidiano strumento di tortura e si è trasformato in un oggetto a me caro. E così durante il tragitto dal letto alla caffettiera, ho tirato un bel sospiro di sollievo e ho cominciato a sorridere: io per fortuna faccio la giornalista!
Ho preso una laurea, conseguito un master prestigioso e molto costoso che ne attesta l'importanza e ho all'attivo 2 stage in delle famose redazioni...vabè per questi lavori, non era previsto compenso, ma all'inizio della carriera è normale; non si può mica pretendere di essere pagati! L'importante è cominciare a farsi un bel curriculum. Ed è proprio per questo motivo che collaboro con dei siti di citizen journalism molto noti in rete...vabè anche qui non mi pagano, però mi hanno dato l'opportunità di avere un blog tutto mio e di diventare una delle autorevoli firme del “giornale”....e sono proprio fiera del fatto che sia anche grazie a me che questi portali d'informazione guadagnino grazie alla sempre crescente pubblicità sul sito.

I miei genitori me l'hanno sempre detto: “ non pensare a quanto guadagni; lavora e vedrai che i risultati arriveranno”. E infatti i risultati sono arrivati: sono appena stata assunta, a progetto, come autrice televisiva per un programma di giornalismo che andrà in onda tutti i giorni, in diretta, sul canale di una delle tre più grandi aziende televisive italiane. Stipendio: 2000 € al mese!
La redazione è piena di ragazzi...solo facce giovani: finalmente qualcuno che dà fiducia agli under 30!
Il mio lavoro mi permetterà di avere un curriculum pazzesco...vabè è molto duro, però dal punto di vista formativo non potevo sperare di meglio; praticamente lavorerò da sola: sarò io a decidere i temi da trattare, io a scrivere le scalette, io a fare la rassegna stampa quotidiana, sarò io a decidere gli ospiti che interverranno in puntata ( almeno 3 al giorno) e a chiamarli quotidianamente per verificarne la disponibilità, e nel caso in cui non potessero intervenire decidere con chi sostituirli e a contattare i nuovi per verificare che possano essere in collegamento durante la diretta e così via fino a trovare quelli definitivi; da sola dovrò scrivere le domande da porre agli ospiti, selezionare i contenuti audio e video da mandare in onda (dopo averli cercati con fare certosino su internet) e deciderne il montaggio; e poi dovrò anche occuparmi della regia e del coordinamento dei grafici e comporre il numero di telefono dell'ospite di turno. E' decisamente un lavoro molto impegnativo e faticoso, ma quest'esperienza darà al mio cuiculum un imprinting non indifferente.

E' passato un mese: il lavoro è molto faticoso, ma mi dà grande soddisfazione; professionalmente sto crescendo moltissimo....il conto in banca un po' meno: la tanto discussa crisi si fa sentire anche qui e l'azienda per cui lavoro, ci ha annunciato che ci sarà qualche giorno di ritardo nei pagamenti.

Sono passati 3 mesi: il lavoro mi sta permettendo di conoscere un sacco di gente importante e la mia agenda si riempie di contatti che mi saranno utilissimi anche in futuro. Lo stipendio dopo non è ancora arrivato, ma per fortuna qui siamo tutti ragazzi che bene o male hanno dei genitori alle spalle che li aiutano economicamente. I soldi arriveranno tutt'insieme in un abbondante gruzzoletto...in questo momento non hanno molta importanza...professionalmente sto crescendo tantissimo...

Sono passati 6 mesi e la stanchezza comincia a farsi sentire: per riuscire a portare a termine la diretta quotidiana, ho praticamente smesso di dormire: devo farmi bastare 3/ 4 ore al massimo di sonno; se dormissi di più non ce la farei a fare tutto; ho cominciato a bere molti caffè.
Dopo 6 mesi non ci hanno ancora pagati: il curriculum cresce e le finanze calano. Mi spiace continuare a chiedere soldi ai miei genitori, ma essendomi dovuta trasferire a migliaia di kilometri da casa e avendo dovuto affittare casa, e dovendo pagare la spesa e le bollette e l'affitto, senza di loro finirei decisamente sotto un ponte, coperta solo del mio lungo e autorevole curriculum

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!!!!!!

Oddio ho fatto un sogno terribile: lavoravo in una redazione e.....

no cavolo: è tutto vero. Faccio l'attrice e ho fatto l'autrice schiava di negrieri ingrati.

Domani voglio fare l'idraulica!


venerdì 16 marzo 2012

E se quello fosse un regista? gli porto una crostata

Signori e signori questa settimana ho avuto ben 2 provini! lo so che possono sembrare pochini visto che questi dovrebbero essere il mio pane quotidiano, ma come vi ho già spiegato in altre occasioni, oggi, persino riuscire a fare dei provini è un piccolo miracolo. Fatto sta che dovrei essere contentissima e invece.... i provini erano per dei film così trash e demenziali che mi sono persino chiesta se farli o meno quei provini. Non è per fare la snob, ma a me la comicità demenziale non fa ridere, anzi mi mette solo tristezza, perché le parolacce, le frasi spinte, la volgarità -che forse prima essendo un tabù, potevano creare anche ilarità- oggi sembrano solo immondizia su immondizia. E  non è affatto vero che la gente vuole questi film: se proponi solo minestra, minestra bisognerà mangiare no?!
Comunque i dialoghi da imparare per il provino erano talmente tanto "profondi" da farmi sprofondare letteralmente nella compassione di me stessa... ma guarda un po' cosa mi tocca fare! Sì, lo so che potrei anche non farli, ma ritorna il discorso della minestra: se ti propongono solo quella che fai? mangi o digiuni? E siccome il digiuno dura ormai da troppo, allora ecco che mi tocca mangiare, con la speranza che il fato decida per me...per il meglio :-) perché essere riconosciuta come l'attrice che nel film aveva problemi intestinali, proprio no, vi prego! Però c'è sempre la flebile, impercettibile, speranza che il produttore o il regista, vedendo chi sei e le tue capacità, decidano di farti fare un altro film ed ecco spiegato perché alla fine quei provini li ho fatti ( come diceva Vecchioni "Sogna ragazzo sogna").  Che cosa siamo costretti a ffà?!?!?!
Comunque ho sempre pensato che per fare questo mestiere oltre al talento, c'è bisogno di una bella dose di fortuna...quella con la C maiuscola, per intenderci :-) Devi essere la persona giusta al momento giusto e non è che questa convergenza astrale può capitare a tutti.  Per esempio, io ho sempre invidiato (ma proprio invidiato eh!) quelle attrici e modelle che dopo essere diventate famose, raccontavano di essere state scoperte per caso <<ero in vacanza, camminavo per strada e il regista mi disse " tu! sei tu quella che cercavo">> Oddio che nervi! Io per anni mi sono aggirata per le città del mondo che ho visitato, con aria interessante, annoiata, divertita, semplice, minacciosa, furba, ribelle, tenera, con la speranza che so, di attirare l'attenzione di qualche regista o produttore e invece al massimo <<Tu!>>  IO??? con fare ammaliante e sorridente speranzosa nella mia grande botta di C..fortuna << TOGLITI DI QUI. NON SI PUO' SOSTARE>> Ah, ecco appunto! Va bene, non sarò di certo una di quelle che comunemente viene definita con nobili parole, una "figa spaziale", ma se sei la persona giusta sei la persona giusta, no?!
Sarò mai la persona giusta??? Io continuo a sperarlo.
Intanto vado a servire la mia torta al limone, che sembra un piccolo girasole...magari quel tizio al tavolo.....no eh?! ;-)

Liferecipes...


CROSTATA AL LIMONE


Ingredienti:
 per la pasta frolla: farina 250 g
                             burro 125 g
                             zucchero 63 g
                             uova 1
                             lievito 4 g
                             sale 1 pizzico

per la Crema: uova 8
                     zucchero a velo 300 g
                     limoni 5 ( scorza grattugiata e succo)
                     farina di mandorle 50 g ( per chi non lo sapesse: basta tritare le mandorle finemente)
                     mandorle a filetti 50 g

Procedimento:
per la frolla: in una terrina, con le mani, lavorate il burro freddo tagliato a pezzetti con lo zucchero; quando i due ingredienti si saranno ben amalgamati, aggiungere l'uovo e mescolare per bene; dopodiché aggiungere la farina  setacciata con il lievito  e il pizzico di sale. Fare con l'impasto una palla, avvolgerla nella pellicola, e tenere in frigo minimo un'ora ( se la fate la sera prima è pure meglio).
per la crema: in una terrina sbattere le uova con lo zucchero a velo, aggiungere il succo dei limoni e la scorza grattugiata, la farina di mandorle e mescolare bene.
Dopodiché stendere la frolla in uno stampo da crostata ( o da crostatine) cospargerla con le mandorle a filetti e versarvi la crema che sarà molto liquida e che si addenserà in fase di cottura. mettere in forno a 180° per 20/25 minuti o fino a che si doreranno. Servire quando è ancora tiepida o quando sarà fredda; a voi la scelta

Per un'idea in più: questa meravigliosa e profumata crostata può essere accompagnata da marmellata ai frutti di bosco o da una coulisse di frutti rossi che potrete preparare mettendo sul fuoco della frutta rossa con un po' di acqua e zucchero a velo a vostro piacimento, e facendola cuocere fino a che il succo non si sarà ristretto un po'. Poi frullare il tutto e versare sulla torta tiepida       
                            
                             

mercoledì 7 marzo 2012

Una gioia inaspettata e un dolore improvviso

La mia assenza è dovuta a una forte depressione Post-provino, Post-assoluta felicità per essere stata scelta, Post-depressione da lettura del copione, Post-depressione da eccessivo consumo di schifezze e carboidrati.
Mi spiego meglio:
squilla il telefono: il mio agente mi comunica che è riuscito a farmi ottenere un provino per un film molto importante ( eh sì anche questi al giorno d'oggi sono miracoli!); il personaggio per il quale mi ha proposto, non solo è meraviglioso, ma è esistito veramente; è una donna che ha lottato per i propri ideali e che è morta per difendere il sogno che inseguiva. Una di quelle eroine che tutti dovremmo conoscere e a cui dovremmo essere grati, una di quelle donne a cui bisognerebbe far riferimento per indirizzare la propria vita. 
Comincio a documentarmi sulla sua vita, leggo libri, ricerco foto...la somiglianza con me è incredibile...non possono non prendermi! Sono felice, eccitata, al massimo delle energie; studio, studio studio per il provino come non mai; di lei che adesso, più che mai è la mia guida, ne studio le movenze, il modo di parlare, di sorridere, di muovere la testa....io voglio essere lei.
Il giorno del provino arriva; il regista è presente; quel ruolo deve essere mio!
Mi fanno accomodare nella stanza e in un lampo di secondo mi vengono alla mente tutte le cose che ho fatto nei giorni precedenti per prepararmi a questo incontro.
Mi siedo, il regista, mi osserva un istante e poi mi dice: " sai tutto del film no?! ti faremo sapere entro questa settimana".
Una tegolata in testa.
Un mattone pesante in caduta libera dal 31°piano si abbatte sulla mia capoccia.
Eh??? Ah ok...riesco a biascicare intontita...
Ritorno in macchina stordita. Confusa. Depressa. Non me ne va mai bene una diamine!
I giorni successivi passano in una coltre di malumore e noia.
Squilla il telefono: " Giulia....ti hanno scelta!"
Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Eccitazione, felicità, gioia allo stato puro mi svegliano dal tepore in cui sono piombata nei giorni precedenti; ce l'ho fatta; ballo, canto, piango, sorrido...il mondo si tinge di colori inaspettati, come se fossi sotto l'effetto di ecstasy; ma quali droghe?! la gioia è la droga più potente del mondo.
Non ci posso credere: finalmente la ruota s'è fermata su di me.....migliaia di voci urlanti e festose inneggiano in coro "cento! cento! cento!" con tanto di stacchetto musicale stile "Ok il prezzo è giusto".
3 giorni di beatitudine!
Arriva il copione: sdengh! Una campana di bronzo, staccatasi dal campanile più alto d'Europa si abbatte sulla mia testa, lasciandomi tramortita.
2 battute.
Ho solo 2 battute! 
Deve esserci un errore
" Pronto Pierpaolo ci deve essere un errore"
"Eh...Giulia....sai....il personaggio nel film è di contorno....non è su di lei"
..............................................................................................................................
Resto in silenzio, ammutolita, non si può aggiungere altro.

Stanislavskij, uno dei più grandi registi di tuti i tempi diceva  “Non ci sono piccoli ruoli, ci sono solo piccoli attori”; certo è, che quando un grande persona che ha dato la vita per noi tutti, viene ridotta a un piccolo personaggio con un ruolo quasi completamente insignificante, tu da attore non puoi che diventare piccolo e impotente.
La vita è ingiusta persino nella memoria.
Sono sprofondata sul divano con la mia fida scatola di biscotti al fianco e guardando il dvd che parla di lei, ho cominciato a piangere

Liferecipes...


mercoledì 22 febbraio 2012

La dura vita di un attore incompreso e la very british carrot cake

Stefano: 55 anni, romano de Roma, alto, panciuto, bonario, titolare della pasticceria in cui lavoro
Io: attrice -allo sbaraglio e precaria- per passione; pasticcera per sopravvivenza.

INT. LABORATORIO PASTICCERIA -GIORNO

IO: "il SaSSo SteSo Stava Sopra Sei foSSe Sulla Scia dei Soliti aSSi.
      Sconvolto Stette SilenzioSo Senza eSprimerSi.
      Mi chiuSi in caSa e rimaSi in atteSa: il Sabato Sera Sono Stanco. Ho viSSuto da feSSo una Storia 
      Senza SenSo.
      ESco SilenzioSo dalla Stanza; So di eSSere Stato Scoperto. Se Solo SapeSSi chi paSSa! Sensibilità e
      Senno Servono a dare SenSo alle coSe! 

Stefano mi osserva di nascosto sul ciglio della porta con gli occhi sgranati e la faccia stralunata

STEFANO: "Aò, ma che stai a dì?
IO scazzata: " Lascia stare: ho un provino"
STEFANO: " Bel testo...spacca nà cifra! oh, dimmelo quando esce il film...me ce scapicollo al cinema"
IO: " E' un esercizio di dizione"
STEFANO: "Ah, ho capito: se riesci a dì tutta stà roba senza sbaglià te prendono!"
IO " Ah Stè ma che è un concorso a premi?"
STEFANO: " Mica me pare Shakespeare!"
IO: " E' un esercizio; serve a pronunciare bene le parole; sono scioglilingua che insegnano in accademia"
STEFANO: " E pe' imparà stè cose hai pure dovuto pagà?
                    Ripeti con me: sopra la panca la capra campa..."
IO: "vabè Stè lascia stare! Che c'è? Mi devi dire qualcosa?"
STEFANO: pensandoci qualche istante..." Sarebbe neceSSario Servire SofficiSSimi e SpumoSi Soufflè
                   Sfornati aSSolutiSSimamente adeSSo!
                  Aò: sò n'attore nato! Che stile!!!"
Gli sorrido: lo odio!!! :-)
STEFANO: "Vabè ma non è che co' tutte stè chiacchere le Torte te Se SmoSciano?"
IO: " Sono esercizi, mica jatture!"
STEFANO: "Se lo dici tu....
                    continuando a farmi il verso- Allora mi Sforni Sei Semplici Speziate e Soffici torte alla carota?"
IO: "Sicuramente Signor Simpatia! Ma eSci Subito dalla Stanza o ti Scaccio a Sassate"! :-)


La vita dell'attore è proprio dura! :-(

Liferecipes...

Ecco la SOFFICE E SPEZIATA CARROT CAKE






E' la tipica torta inglese di carote: very fluffy, very british :-)


Ingredienti:
farina autolievitante 115 g
carote grattugiate 175 g
cannella in polvere 1 cucchiaino
noce moscata 1/2 cucchiaino
zucchero di canna 175 g
uova sbattute 2
olio di semi 5 cucchiai
semi di girasole tostati in padella e tritati 15 g
mandorle tostate tritate 10 g
banana tritata 1
un pizzico di sale

Frosting:
philadelphia o altro formaggio cremoso 120 g
burro morbido 45 g
zucchero a velo 90 g
succo d'arancia 2 cucchiaini
scorza grattugiata di 1 arancia
stampo quadrato di 18 cm di lato

Procedimento:
Setacciare in una terrina la farina, il sale, la cannella e la noce moscata. Aggiungere lo zucchero, le uova, l'olio, le carote, la banana e i semi di girasole e le mandorle tritati, e mescolare bene il composto. Versare il tutto nello stampo rivestito di carta forno e infornare  a 190° per 45/50 minuti circa, oppure fino a che sarà diventato bello dorato e sodo. Non appena sarà pronto sformarlo e lasciarlo raffreddare.
Nel frattempo preparare la copertura: in una terrina mescolare bene il formaggio, il burro, lo zucchero a velo, e il succo e la scorza dell'arancia. Quando tuti gli ingredienti saranno ben amalgamati, spalmare la crema sulla superficie della torta, ormai fredda.
Dividere la torta in 6 porzioni e servire; magari accompagnandola con una buona tazza di the



 


venerdì 17 febbraio 2012

I registi "smarmellano" davvero e gli attori ti insegnano le ricette

A volte, per fortuna, capita anche di fare il proprio mestiere: l'attore.
 Le occasioni sono rare, ma succede :-)
Il problema è che non sempre ti capita di fare quello che ti piace: vieni scelto per un film o una serie che non ti fanno impazzire ma accetti comunque perché sei talmente disperato e hai talmente tanta voglia di lavorare che accetti nonostante tutto. Amen!
Nonostante le perplessità pensi che sei proprio tu che puoi fare la differenza: non ti sei improvvisato in un mestiere, l'hai scelto, voluto con forza e hai studiato. Non solo puoi uscirne indenne, ma potresti fare anche la tua porca figura, illuminandoti in mezzo alle cose non proprio belle. 
E poi, sì, il film è un po' nnà schifezza però il tuo personaggio ha una sua sensibilità, una sua profondità, un suo spessore...
Tutto sarebbe meraviglioso se non fosse che, dopo avere esaminato le cause profonde che spingono il tuo personaggio a dire o a fare una determinata cosa, averne vestito i panni fino a sviscerarne il suo profondo dolore interiore e averlo fatto tuo ( robe da attori convinti, insomma), arrivati sul set l'attore con cui devi girare una scena piena di pathos ti dica
"Hai un copione? volevo capire che ci dicevamo...vabè dai improvvisiamo".....
Im-prov-vi-sia-mo??? Scusa?????
Ed ecco che in un secondo tutte le tue certezze ( tutte le "pippe" che per anni ti hanno fatto sulla professionalità, sulla preparazione dell'attore e del personaggio, sullo studio...)  crollano sprofondando nel baratro più assoluto  trascinandoti in un'industria che è più simile a quella dei tritacarne che a quella cinematografica.
Ti buttano su un set in cui macchine da presa e luci sono state già fatte ( che in "teoria" dovrebbero essere posizionate e regolate in base agli attori..ma anche questo è chiedere troppo) e ti dicono "Facciamo una prova".....
Ok è una prova: gesti e memoria, senza troppo impegno ( anche perché il tuo partner come già detto, non sa una mazza di quello che succede nella scena)
"Motore. Partito. Azione"............
"Stop!"...
"Ottimo...Questa ce la portiamo a casa. Passiamo all'altra scena"
????????????????????????????
E' uno scherzo???
Ti guardi smarrito, mentre il mondo intorno continua a girare.....
Timidamente dici "Scusate,ma non era una prova?"
Il regista s'avvicina e con fare sornione dice "Tranquilla siete andate benissimo. Brava. Metodo Stanislavskij eh?"
Ma che è una presa per il culo?
Una smorfia mista tra un ghigno e un sorriso ti si paralizza sul volto....non ci puoi credere.
Lo sconforto più nero: che figura di mxxxa!
La giornata procede più o meno nello stesso modo finché non si crea il problema della luce, che proprio non si riesce a regolare, e del boom ( quel microfono a forma di pillola gigante ) che entra sempre in campo e che invece non si dovrebbe vedere.... il verdetto è chiaro: questa scena bisogna ripeterla!
Alzi gli occhi al cielo e ringrazi il Cosmo d'aver ascoltato le tue preghiere; a fine giornata, ma comunque ti ha ascoltato.
Ma al 1°, al 2°, al 3° al 6° stop, una voce si leva nella stanza "Co stù cazz' e bbum stamo a' perde a' jurnata....jam bell ch'aggià a sfurnà e ttorte"
????????????????????
E il regista " Ma sì dai, tanto è una cosa minima, da casa non se ne accorgerà nessuno. Ok finito!"
Tutti contenti. Scatta l'applauso.
E tu resti incredulo con la bocca aperta e l'espressione da babbeo, assolutamente inerme, immobile.
"Giulia, oggi è il mio compleanno vieni ad assaggià lu bello panettoncino ch'aggia purtato"

Ecco: "lu bello panettoncino" è stata la cosa migliore che mi sia successa durante la giornata; tanto che mi sono fatta dare la ricetta

Liferecipes...

LU BELLO PANETTONCINO AL CACAO


 Ingredienti:
farina 250 g
zucchero 250 g
olio di semi 130 g
acqua 130 g
uova 3
cacao amaro 3 cucchiai
gocce di cioccolato 50 g
lievito 1 bustina

Procedimento:
In una terrina sbattere le uova con lo zucchero fino afarle diventare belle spumose, aggiungere l'olio , l'acqua, la farina, il lievito il cacao e le gocce di cioccolato.
Mescolare bene e trasferire il composto in uno stampo da plumcake  grande( o da ciambella) ben imburrato e infarinato e infornare a 180° per 40 minuti
 







mercoledì 15 febbraio 2012

Delirio di onnipotenza di un regista

Un provino con un regista premio Oscar....
Ommioddio: e se non fossi all'altezza?Chissà quanto sarà affascinante questo regista, quante cose avrà da raccontare...voglio dire: mica è da tutti vincere un Oscar...
E se dovessi bruciarmi l'occasione della mia vita? E se mi dimenticassi le battute? no no, non ci devo pensare. Devo solo studiare studiare studiare!!!
Giorno e ora X. Sono pronta! Non si torna indietro!
Mi fanno accomodare in una stanza ed eccolo arrivare...sono emozionata....mi invita a sedermi su una sedia, accende la sua telecamerina e via...
"Giulia..ti chiami così, vero?..Parlami di te"....
Da dove cominciare? " Bè io....blablablabla blablalalblablabla...
"Scusami Giulia, hai letto la sinossi del film?.... La protagonista del film non ride mai; potresti evitare di sorridere quando parli?"
Ah...ehhhhh...mmmm.... sì, certo......( non sorridere, non sorridere, non sorridere, non sorridere.....)
"Continua per favore"
e io blalalala blalala blalalabllala
"Giulia, potresti evitare il più possibile di sbattere le palpebre degli occhi? perché tu parli ma io non riesco ad ascoltarti perchè il movimento dei tuoi occhi mi distrae!"
Ah, certo, sì ( non muovere gli occhi, non sorridere, non muovere gli occhi, non sorridere, non muovere gli occhi, non sorridere....)
" Sù, continua!"
Ah, ok. blablabla blablablal bla blabla...
"Se gesticoli, se fai anche il minimo movimento con le mani, non riesco veramente a seguirti! tieni le mani sulle gambe per favore!"
Comincio a sudare freddo....( non muovere gli occhi, non sorridere, tieni le mani ferme, non muovere gli occhi, non sorridere, tieni le mani ferme, non muovere gli occhi, non sorridere, tieni le mani ferme).... 
"Sù, continua"
(non muovere le mani...) bla    bla (gli occhi cazzo: avrò mosso gli occhi???) 
" Giulia, siccome la tua agenzia mi ha inviato la foto in cui hai la testa piegata lateralmente, potresti metterti così, altrimenti non mi sembri tu"
Cosa?La testa?...forse è uno scherzo... ma non sembra avere l'aria di scherzare...
Piego la testa di lato e comincio ad avvertire un senso di frustrazione mista a umiliazione. Sono imprigionata dentro me stessa: mani occhi faccia e viso sono bloccati in posizioni innaturali.
"Sù, Giulia continua"
( non muovere gli occhi, non sorridere, tieni le mani ferme, tieni la testa piegata, non muovere gli occhi, non sorridere, tieni le mani ferme, tieni la testa piegata, non muovere gli occhi, non sorridere, tieni le mani ferme, tieni la testa piegata...)
...ma le parole escono a fatica.... vortici di rabbia si gonfiano come il mare in tempesta e io non posso muovermi!... per un momento, lungo un'eternità, dimentico chi sono e mi sembra di essere veramente paralizzata...in testa mi balenano le immagini de "Lo scafandro e la farfalla"....un uomo la cui vita è paralizzata dal suo corpo inerme...
Non ce la faccio più...comincio a muovermi...voglio uscire da quelposto e andar via lontano....
"Non c'è più niente da dire" gli dico muovendomi sommessamente...
"Vedo dal tuo curriculum che hai fatto nuoto"...mi guarda..." effettivamente hai le spalle troppo larghe;strano per ché mia figlia fa nuoto da sempre ma ha il fisico molto minuto"
un altro affondo...
"Hai mai vinto delle gare?"
"Non nuoto per competizione, ma solo perché mi piace" gli dico con fermezza
"Mia figlia arriva sempre sul podio"
"Mi piacerebbe poter parlare con lei ma adesso ho un altro provino e devo proprio andare"dico mentendendo al regista, premio Oscar

Sono fuggita via, e ho aperto il portone del palazzo in cerca di aria, come quando dopo essere stato troppo sott'acqua ti rendi conto che devi risalire perché non hai più fiato....ho respirato a lungo e con fatica, e l'aria è entrata facendomi bruciare i polmoni. Ho cominciato a correre, più velocemente di quanto potessi fino a che il respiro s'è fatto corto e i polmoni  hanno cominciato a battere impazziti dentro la cassa toracica.....mi sono fermata, seza più aria, respirando e respirando ancora, sfinita, e ho cominciato a piangere.... maledicendo me e la mia buona educazione, il mio essere gentile, il mio essere sognante e ingenua, il mio CREDERE così tanto nel mestiere del cinema -che di romantico, quando diventa una mera professione, spesso non ha nulla....




 












giovedì 9 febbraio 2012

vi prego: dateci delle attrici brave e brutte

Cicciottella, burrosa, morbida
Sono questi alcuni degli aggettivi con cui vengono descritte le donne dello star system, laddove la normalità non esiste; salvo poi lanciare l'allarme anoressia quando quelle stesse donne mettendosi a dieta perdano peso. Non esiste una linea di confine, una normalità in cui si possa stare comodi nel vivere e nel mangiare.Ci si può solo alimentare per non morire di stenti, lasciando da parte il piacere di stare in tavola e di gustarsi il sapore del cibo
Ricordo ancora i titoli dei giornali, durante l'ultimo festival del cinema di Venezia, che titolavano “ le ginocchia rugose che affliggono le star", con successivi consigli su come limitare il problema. E stiamo parlando di donne perfette con gambe perfette e ginocchia magrissime a cui aspirano molte donne. 
Di conseguenza se quelle donne “perfette” hanno dei problemi tanto da meritarsi un titolo sui principali quotidiani italiani e esteri, noi donne normali cosa siamo? Dei mostri?!
Tutti lì allibiti a notare come anche quella tal attrice abbia le smagliature e la cellulite, come se non fossero anche loro donne concepite nello stesso modo di tutti gli esseri viventi e con lo stesso dna del genere umano

Se la smettessimo di considerare la cellulite una malattia, come la pubblicità della "Somatoline" vuol farci credere - io quella pubblicità proprio la odio-, la vivremmo come una cosa normale: ok, ce l'ho, ce l'hanno tutte, c'est la vie, punto!
Quale processo metafisico dovrebbe rendere attrici o modelle libere da tutti i “mali” che affliggono l'intero genere femminile?
Io lo confesso: sono una donna come tutte e  ho la cellulite, ma non per questo merito una vita di relegata sociale, disoccupata che mai potrà realizzare il sogno di diventare una grande

Aspiriamo alla perfezione, laddove nessun essere umano è per sua stessa natura perfetto. E poi cosa è perfetto e cosa non lo è? Chi è che stabilisce i canoni entro cui ci si possa definire perfetti?
E poi perché gli uomini non subiscono lo stesso trattamento a cui sono costrette le donne?
Voglio dire: le attrici  e le donne del mondo dello spettacolo vengono analizzate al microscopio per scoprirne ogni piccolo “ difetto" mentre agli uomini...niente; degli uomini non si dice nulla....ma sì, luomo non bello: è affascinate, interessante, macho, rude, UOMO. 
Non ho mai sentito dire di un attore che è paffutello, rotondetto, burroso...aggettivi che subito ti fanno pensare a un orsacchiotto da abbracciare e con cui riscaldarsi nelle notti d'inverno...

Il lavoro degli attori consite nell'impersonificazione e nell'interpretazione di un personaggio realmente esistito o che potrebbe esistere...tutte le donne interpretate avevano o avrebbero avuto una taglia non superiore alla 40?
Credo che questo sia uno dei problemi che rendono il cinema e la tv mediocri: perché piuttosto che scegliere un'attrice bravissima ma non “bella”, si preferisce scegliere per lo stesso ruolo, un'attrice meno brava ma che abbia i canoni estetici dettati dalla società.
Anna Magnani, che di certo non era canonicamente bellissima, oggi sarebbe riuscita ad emegere? Ce l'avrebbe fatta a dimostrare il suo immenso talento?
Se tutto il mio discorso è errato, ditemi vi prego il nome di una brava attrice non propriamente bella che lavora e che ha un grande successo, e il nome di un attore “discriminato” per non essere proprio un adone....
Per spezzare la catena da cui purtroppo, per motivi di lavoro, sono legata, sapete cosa faccio? Oggi i dolci, oltre a cucinarli me li mangio pure!

Liferecipes...